Bene comune


 

Per comprendere cosa sia il Bene comune, (…) ci viene in aiuto l’economia, in particolare la “teoria dei beni comuni” (commons). I beni comuni sono quei beni che usiamo insieme (parchi, atmosfera, oceani, la terra …). Il Bene comune (con la B maiuscola) può anche essere visto e compreso come una particolare specie di bene comune (con la b minuscola). La scienza economica conosce la cosiddetta tragedia dei beni comuni, da cui emerge un messaggio chiaro e impegnativo: se ciascuno degli utilizzatori di un bene comune (un pascolo in montagna, un parco, l’ozono nell’atmosfera, un’impresa…) è animato soltanto dalla ricerca del proprio interesse privato, il bene comune viene distrutto, sebbene nessuno dei soggetti lo volesse. Per conservare e custodire un bene comune, invece, tra le persone deve scattare una logica diversa, che qualcuno chiama “logica del noi”, e così far diventare quel “bene di nessuno” un “bene di tutti”. Salviamo i beni comuni e il Bene comune quando riusciamo a vedere un valore più grande degli interessi privati, e una volta che abbiano visto riusciamo a decidere di fermarci, per esempio a fermarci prima che l’erba del pascolo finisca.

Ma – e sta qui il problema – durante le crisi è proprio la consapevolezza del “noi” che scompare, perché gli “io” diventano talmente ipertrofici da impedire di vedere il “noi”. Così l’erba del pascolo finisce, tutti stanno peggio, e non resta nulla per nessuno, né per oggi né per domani. E non si torna indietro (è molto difficile ricostituire un bene comune), perché si sono distrutte le relazioni di fiducia su cui si basava il buon uso di quel bene comune.

Il Bene comune, ancora più radicalmente dei beni comuni, è un bene fatto di rapporti, è una forma speciale di bene relazionale, perché sono le relazioni tra le persone a costituire il bene. Nel Bene comune non accade come nelle merci, dove anche se litighiamo con il fornaio possiamo sempre mangiare quel pane che ci ha venduto. Perché quando si spezzano le relazioni, non resta più niente da “mangiare”, e il Bene comune si trasforma in male comune. Come succede nell’amicizia e in famiglia: quando si litiga durante la cena, passa l’appetito e si chiude lo stomaco.

(Luigino Bruni, in Avvenire del 31/05/2018, «Pubblica felicità». Che cos’è davvero il Bene comune che va visto e salvato)