“Il lavoro ha una tale profondità antropologica da non poter venire ridotto alla sola, pur importante, dimensione economica”, ma “è sempre associato al senso della vita”. Così i Vescovi italiani nel Messaggio per il 1° maggio firmato dalla Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, e presentato da Monsignor Nunzio Galantino, Segretario generale della CEI.
Nell’anno in cui si svolgerà la 48ª Settimana Sociale dei cattolici italiani – a Cagliari dal 26 al 29 ottobre, sul tema “Il lavoro che vogliamo: ‘libero, creativo, partecipativo e solidale’ (EG n. 192)” – i Vescovi evidenziano l’alto tasso di disoccupazione del nostro Paese (attorno al 12%, con punte vicine al 40% tra i giovani e vicino al 20% al Sud) ricordando che “il lavoro rimane un’emergenza nazionale”.
Alla base, scrivono, resta “prima di tutto una questione di giustizia”, poiché la mancanza di lavoro poggia su “una grave svalorizzazione” subita da questa “fondamentale attività umana”. Il lavoro “non può mai essere ridotto a ‘occupazione’”, ma serve “una conversione spirituale che permetta di tornare ad apprezzare l’integralità dell’esperienza lavorativa”. Solo così, concludono i Vescovi, si potrà generare “quel ‘valore’, capace di integrare la dimensione economica” con quella “sociale e antropologica, di cui tutti oggi sentono il bisogno”.