“Abbiamo proseguito imperterriti,
pensando di rimanere sempre sani
in un mondo malato.”
(Papa Francesco, Momento di preghiera in tempo di epidemia)
Per far sì che quelli che stiamo vivendo – in un frangente che semina precarietà, dolore e morte in tante famiglie – possano rivelarsi GIORNI PREZIOSI, abbiamo pensato di raccogliere in questo spazio alcuni contributi e stimoli per la riflessione, piccoli mattoni per la costruzione di tempi nuovi…
Sarebbe bello avere, da chiunque navigherà fin qui, un messaggio, uno “sguardo” su queste settimane, qualche riga da condividere che arricchisca questa pagina e chi la leggerà.
Per questo ti invitiamo a scriverci all’indirizzo: segreteria@fondazioneoperatoniolo.it.
Grazie per la compagnia!
“Povero tempo nostro”
Un brano che il cantautore Gianmaria Testa ha scritto poco prima di morire e che è stata pubblicato postumo.
La canzone rappresenta una lettura poetica e profetica dei nostri tempi e dei giorni che stiamo vivendo.
“Sono giorni preziosi”
Tutto ciò che non era nostro è caduto,
ora dobbiamo vivere con ciò che ci resta,
ora sappiamo che la vita è enorme
anche quando è silenziosa e ferma.
Il sacro è tornato, è sacro scrivere una lettera,
aspettare un abbraccio alla fine di questa sventura,
parlare d’amore, accompagnare qualcuno
nel fiordo della tua paura.
Sono giorni rari, sono giorni preziosi,
facciamo qualcosa per meritarceli,
in fondo è un privilegio essere qui,
ognuno a casa sua
ma tutti assieme nella casa del mondo.(Franco Arminio)
“Il cantiere della speranza”
di Lidia Maggi
“Si può sperare mentre i nostri cari muoiono soli, mentre non ci è permesso accompagnarli nei loro riti funebri, si può sperare mentre il silenzio delle nostre case è rotto dal suono delle ambulanze?“
“La nostra altezza”
Non conosciamo mai la nostra altezza
finché non siamo chiamati ad alzarci.
E, se siamo fedeli al nostro compito,
arriva al cielo la nostra statura.(Emily Dickinson)
“Attenzione per i più poveri”
“Chiudere ciò che si può. Comprendere ciò che si deve.”
di Luigino Bruni
Economia, cioè il governo della casa. È questa la prima definizione che imparano gli studenti di economia nel primo giorno di scuola. Mai come in questi giorni la nostra generazione ha capito che esiste un rapporto diretto tra governo, casa ed economia. Il governo ci chiede di stare a casa, mentre l’economia fa di tutto perché qualcuno non stia a casa ma al lavoro. L’economia può e deve fare il suo mestiere, cioè fare in modo che le parole rassicuranti che il governo ci rivolge nel tenerci buoni a casa possano corrispondere al vero – i supermercati saranno pieni di merci.
Continua a leggere su Avvenire
“Solitudine dell’uomo, solitudine di Dio”
di P. Timothy Radcliffe
E dunque, sì, questo orribile virus può isolarci l’uno dall’altro fisicamente, e questa è una privazione profonda. Ma i cristiani credono che tutta la nostra solitudine sia abbracciata in una comunione che oltrepassa ogni barriera. Il Signore risorto viene attraverso le porte dietro alle quali i discepoli si erano chiusi in auto-isolamento e li libera dalla paura e dalla solitudine.
Anche se non possiamo partecipare all’eucaristia possiamo ancora dare vita ai simboli della comunione…Intervento integrale su re-blog.it
“Politica, scienza e religioni: ora di scelte”
di Mauro Magatti
Gli storici dicono che le grandi epidemie – insieme alle guerre e alle carestie – hanno la forza di scuotere intere civiltà provocandone la rigenerazione morale e spirituale. La rottura della quotidianità, l’esposizione alla morte, la sospensione delle regole sono i fattori che concorrono a questo risultato.
In effetti, sappiamo che la parola di origine medica “crisi” indica il momento in cui un certo modo di vivere – rivelandosi improvvisamente insostenibile – va sostituito con un altro. Ecco perché crisi significa “separare” “decidere”. Sempre in medicina, il momento “critico” ? quello in cui si deve scegliere tra la vita – come riapertura del futuro – e la morte – come ripiegamento sugli elementi distruttivi che stanno all’origine della crisi.
Continua a leggere su Avvenire
“Vigilanti come mandorli”
di Luigi Verdi
Mandorlo in ebraico significa essere vigilanti, in attesa. L’attesa inizia dal fare un vuoto accogliente dentro di noi. Se facciamo spazio dentro, se alimentiamo la nostra dimensione interiore, è più facile che riusciamo a percepire i segni più nascosti. D’inverno spesso mi capita di cercare tra i rami di questi mandorli le tracce invisibili dei germogli. Così oggi, in questa oscurità, dobbiamo anche noi avere occhi vigilanti, dobbiamo essere come vedette nella notte per poter scorgere le invisibili tracce di quel mondo nuovo, che, ne sono certo, si sta preparando.
“La vita si affronta insieme”
di Roberto Mancini
Di seguito una serie di interessanti serate aperte dei Mercoledì di Quaresima promosse dal Polo Lionello Bonfanti e Relazioni Generative, progetto dell’Associazione “Salve! Health to share”.
“Il potere e la cura. La politica ai tempi della pandemia”
Una serata per riflettere sull’essenza della politica e del suo ruolo nello scenario attuale. Biopolitica e non democratura, qualità del potere e non quantità, operato orientato all’intesa e all’interazione, fiducia: solo così la politica avrà la possibilità di occuparsi davvero della vita delle persone, generando risposte valide ed efficaci per gestire la crisi.
“La quaresima del capitalismo nel tempo del Coronavirus”
Mercoledì 18 marzo, con un webinar trasmesso dal Polo Lionello Bonfanti, si è condivisa un’intensa ora di dialogo e riflessioni sul momento attuale, guidata dal prof. Luigino Bruni e con altri ricchi contributi dell’economista Sr Alessandra Smerilli, della Rabbina Silvina Chemen e dell’Ambasciatore Italiano in Algeria, Pasquale Ferrara.